La mostra fotografica “Io sono una forza del Passato” ideata e curata dall’Archivio Storico Luce Cinecittà apre “Mònde – Festa del Cinema sui Cammini”.

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La mostra fotografica “Io sono una forza del Passato” ideata e curata dall’Archivio Storico Luce Cinecittà apre “Mònde – Festa del Cinema sui Cammini”.

La mostra fotografica “Io sono una forza del Passato”aprirà “Mònde – Festa del Cinema sui Cammini”. Ideata e curata dall’Archivio Storico Luce Cinecittà, con cui il festival rinnova il legame nato lo scorso anno. All’inaugurazione sarà presente Roland Sejko, regista e direttore del sito Archivio Storico Luce. Venerdì 4 settembre h 18, biblioteca “C. Angelillis”, Monte Sant’Angelo.

comunicato stampa 03

Ad aprire la 3^ edizione di “Mònde – Festa del Cinema sui Cammini”, in programma dal 4 al 6 settembre 2020 a Monte Sant’Angelo, sarà la mostra fotografica“Io sono una forza del Passato” ideata e curata dall’Archivio Storico Luce Cinecittà.

Ad introdurre l’esposizione, venerdì 4 settembre alle ore 18 nella Biblioteca “C. Angelillis” in Piazza de’ Galganis, sarà Roland Sejko, regista e direttore del sito Archivio Storico Luce con cui il Festival rinnova il legame nato lo scorso anno in occasione di “Gargano DOC – Scuola del documentario sui Cammini e gli Itinerari culturali”.

Fulcro della mostra saranno due grandi maestri di fotografia – Garrubba e Settanni – e uno della cinepresa – De Seta – che con i loro obiettivi hanno colto momenti e volti di riti di lavoro e vita nei campi dei paesini del Meridione italiano, in un Passato lontano e al tempo stesso vicino, che ora si mette dinamicamente a fuoco e fuori fuoco nel tentativo di essere capito.

Il perché di questo tentativo, per dirla con Pasolini, “è motivato dall’esigenza di non perdere le nostre radici”.

Essere una forza del Passato significa percepire la parte più vitale della nostra Memoria, sede dei nostri Ricordi e dei nostri Conflitti”, scriveva Pasolini nelle note che accompagnavano la sua poesia da cui è tratto il titolo di questa mostra di foto e filmati. E forse è la migliore definizione per descrivere anche l’Archivio Storico Luce, sede della memoria visiva del Novecento italiano.

Un vasto patrimonio composto da fondi cinematografici, fotografici e documentari, nato in partenza dalla collezione dei cinegiornali, documentari e fotografie prodotte durante il fascismo, e arricchito nel corso dei decenni dall’acquisizione di importanti fondi cinematografici e fotografici dal dopoguerra fino ai giorni nostri.

In questo giacimento ci sono decine di migliaia di filmati e milioni di fotografie che raccontano il Passato, lo fanno avvicinare e osservare, non per riviverlo ma per capirlo.

La mostra, ad ingresso gratuito, sarà visitabile dal 4 al 6 settembre.

Orari di apertura: venerdì 4 settembre dalle 18.00 alle 21.30, sabato 5 e domenica 6 settembre dalle 10.30 alle 13.00 e dalle 16.30 alle 21.30.

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Pino Settanni (1949-2010). È stato definito un pittore con la macchina fotografica. Si è particolarmente distinto nella fotografia di soggetto artistico, rivelando una particolare attenzione per la figura umana ed il contesto sociale. Settanni si è fatto conoscere per i ritratti in studio dedicati ai grandi protagonisti del cinema e della cultura: un gioco a cui negli anni si sono prestati personaggi come Fellini, Mastroianni, Monicelli, Vitti, Troisi, e tanti altri. Ma al di là di questi scatti, Settanni ha puntato la sua macchina fotografica sulla realtà che ha incontrato negli anni durante i suoi viaggi attorno al mondo. Nel corso della sua carriera ha lavorato come foto-reporter in zone di guerra. Figlio del sud, è tornato spesso in Puglia, Basilicata e Sicilia, per ritrarre l’umanità dei luoghi che gli appartenevano. L’archivio Storico Luce ha acquisito un fondo di circa 50.000 fotografie di Settanni.

Caio Mario Garrubba (1923-2015). È uno dei grandi fotoreporter italiani. Sguardo libero da condizionamenti, mai stanco di osservare l’uomo e la strada per capire la società attraverso le “piccole storie”, Caio Mario Garrubba è stato per 50 anni un autore di profonda sensibilità. Era un fotografo viaggiatore, i suoi reportage lo hanno portato in giro per il mondo, in Unione Sovietica, nei paesi comunisti, nella Cina di Mao (è stato il secondo fotoreporter dopo Cartier Bresson ad entrarvi) e poi gli Stati Uniti, Haiti, il Marocco, il Brasile, solo per citare alcuni dei paesi fotografati. Anche in Italia ha viaggiato in lungo e in largo con la sua macchina fotografica lasciando dei celebri reportage su Napoli, sua città natia, alla quale si sentiva molto legato, e sulla Calabria, terra di origine della sua famiglia e nella quale ha vissuto la sua infanzia.L’Archivio Storico Luce ha acquisito l’intera opera del fotografo che ora è in corso di catalogazione e digitalizzazione.

Vittorio De Seta (1923-2011). È considerato uno dei grandi registi del cinema italiano. Regista di film innovativi e documentarista d’eccezione, ha realizzato decine di documentari soprattutto in Sicilia, suo luogo natio. “Parabola d’oro” racconta in un giorno intero il lavoro di raccolta e trebbiatura del grano proprio nella Sicilia degli anni 50. Un mondo perduto, che per De Seta era una ricognizione di realtà e tradizioni millenarie che ancora sopravvivevano intatte nell’Italia rurale.

“Mònde – Festa del Cinema sui Cammini” è un’iniziativa della Regione Puglia – Assessorato Industria Turistica e Culturale a valere sulle risorse del Patto per la Puglia FSC 2014-2020 – prodotta da Apulia Film Commission nell’ambito dell’intervento Apulia Cinefestival Network con il contributo di Ente Parco Nazionale del Gargano e del Comune di Monte Sant’Angelo. Soggetto ideatore e organizzatore della manifestazione, per la Direzione artistica di Luciano Toriello, è MAD – Memorie Audiovisive della Daunia.
L’evento è realizzato in collaborazione con: Istituto Luce-Cinecittà e Università degli Studi di Foggia e con Ass. Monte Sant’Angelo Francigena e Rete Nazionale Donne in Cammino. Con il patrocinio dell’Associazione Europea delle Vie Francigene. Mediapartner: Mediafarm e Radio NOVA IONS 97.

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